
“Cerco la bellezza in ogni scorcio, anche dove non te l’aspetti.”
Una formazione giuridica e una mente creativa, tanta passione e la voglia di realizzare sempre qualcosa di nuovo, direi che in pillole questa sono io.
Ottimista di natura, sono affascinata delle atmosfere bucoliche e adoro il mare e la sensazione di libertà mista a malinconia che sa trasmettere, ho un animo cosmopolita e curioso, se fosse per me partirei almeno una volta al mese. Amo tutto ciò che riesce a raccontare storie di vite passate, la torta di mele e il gelato (se insieme ancora meglio), non rifiuto mai una tazza di tè, un caffè nero, o quattro chiacchiere davanti a un buon bicchiere di vino.
Mi chiamo Laura Amanda e sì, è un unico nome, il mio primo nome. Da piccola non lo sopportavo, ma oggi ne sono molto affezionata, cela un ricordo e da brava romantica non posso non amarlo.
La storia di A Modo e del cucchiaino
A Modo nasce quasi 6 anni fa, ricordo benissimo il fermento che mi pervadeva in quei giorni, ci pensavo ogni minuto, appena sveglia, in metro, mentre ascoltavo i discorsi degli altri, prima di andare a dormire, quando riuscivo a dormire. Stava nascendo qualcosa di nuovo e io mi stavo preparando a saltare, l’ho fatto e lo rifarei ancora.
Ricordo anche meglio quando ho (abbiamo) scelto il nome. Non è stato per niente facile trovare qualcosa che mi rappresentasse davvero, che non fosse troppo melenso e non ricordasse neanche lontanamente il rosa, i cuori, gli anelli e tutti i cliché legati al matrimonio. Poi una sera è arrivato. Davanti ad un panino, poco distante da un tavolo di ragazzi di varie nazionalità che parlavano di progetti e startup. Fuori le luci della mia città (Milano), occhi negli occhi con Mr. A modo (mio sostenitore dal primo secondo, da quando ha percepito quella luce nel mio sguardo e per la quale a volte trema, perché sa che sta per arrivare un terremoto dei miei)…eccolo: “A Modo”. Ovvio che dovesse essere questo il nome giusto (sì ovvio, diciamolo alla me di 6 anni fa). A modo per me è “qualcosa di caldo”, è una carezza, un’attenzione particolare. Deriva da un’espressione emiliana: “Fai a modo, mi raccomando” (“Comportati bene, io sono qui che ti osservo da lontano e ci sarò qualsiasi cosa accada”).
Una raccomandazione da mamma, che io trovo così dolce e delicata. Ho amato questo modo di dire dal primo momento, forse anche perché Mr. A modo è emiliano, ed è grazie a lui che L’Emilia è la mia seconda casa.
Così nella mia attività c’è tutto il sapore di quelle attenzioni, a volte silenziose, che fanno bene al cuore. Amo fare le cose a modo, con amore, per e con i miei sposi.
L’idea del cucchiaino, invece, è arrivata subito. Ho sempre saputo cosa volesse dire per me organizzare un matrimonio o un evento: creare una ricetta su misura, calibrando con cura dosi ed ingredienti. Da questo sono partita e un attimo dopo è arrivato il cucchiaino, che però è un po’ speciale: desideravo che un piccolo portafortuna accompagnasse me e i miei sposi nelle varie avventure (ho del sangue napoletano che scorre nelle vene, un po’ di scaramanzia è quasi d’obbligo). Infatti, se guardi meglio il mio logo lo vedrai sicuramente anche tu. Una libellula, non so se lo sai, ma questo insetto meraviglioso è protagonista di una leggenda, ha diversi significati sorprendenti: libertà, equilibrio, trasformazione. Non a caso sono tutti ingredienti fondamentali nella mia visione del mondo e di conseguenza nel mio lavoro.


Il team A Modo
Ogni matrimonio è una ricetta a sé e gli ingredienti non sono mai uguali, anche per questo il team A modo cambia di volta in volta e si compone dei professionisti scelti con gli sposi. Consiglio e collaboro con fornitori che stimo e con cui condivido la stessa etica del lavoro, per me molto importante. Un matrimonio è sempre un lavoro di gruppo e se non c’è armonia tra chi lo compone è tutto più complicato, per questo consiglio solo fornitori di fiducia.
Nel laboratorio di A modo ci sono però anche delle costanti fondamentali: seguo personalmente tutte le coppie che mi scelgono, non delego mai questo aspetto. Il giorno del matrimonio lavora con me un team creato ad hoc in base alle esigenze logistiche e organizzative. Per la parte grafica dei progetti mi accompagna, da un paio di anni, Marta, indispensabile compagna di viaggio!
I miei ingredienti:

Empatia
Da qui parte tutto. L’empatia è il legante che crea la giusta sintonia per affrontare al meglio l’avventura dell’organizzazione. Come l’uovo è un ingrediente “rotondo”, avvolge e unisce, fondamentale per capire i vostri desideri.

Etica
Come le farine antiche, l’etica è un ingrediente autentico e corposo. Spesso viene dimenticata, invece è preziosa e fondamentale per lavorare al meglio e in serenità. Affronto ogni progetto con professionalità e con trasparenza. Mi circondo di fornitori che hanno la mia stessa visione.

Libertà
Il principio che muove la mia vita e le mie scelte. Non a caso credo sia l’ingrediente più importante di tutti. Seguo il buon gusto e credo si possano infrangere alcune regole per creare tradizioni personali. Come i fiori selvatici la libertà è pura vita.

Ospitalità e cura
Le piccole attenzioni, la cura per l’ospite e il senso di ospitalità, ingredienti fondamentali per la riuscita di qualsiasi evento, piccolo o grande che sia. Come un sorriso sincero, i biscotti al burro e una buona tazza di tè.

Armonia
“La ciambella viene con il buco” quando tutto è in armonia,
ogni ingrediente è dosato e mescolato con cura…senza armonia non c’è stile né eleganza.
#stylingisaboutharmony