Super potere? Ok, forse ho esagerato. Però, se è vero che bisogna essere consapevoli dei propri punti di forza e valorizzarli, non sto sbagliando del tutto.
So di essere empatica, è un dono. Riesco a comprendere abbastanza facilmente lo stato d’animo degli sposi e questo mi aiuta a gestire diverse situazioni: dall’agitazione, ai dubbi, alla confusione generale. Questo non vuol dire che riuscirò a capire tutti i vostri gusti al primo sguardo, ho bisogno di conoscervi un pochino, anche se il primo incontro in realtà mi racconta già molto. L’aspetto più bello è che è tutto estremamente naturale (non vi faccio il terzo grado, non vi preoccupate 😉).
Per me è fondamentale conoscervi, capire chi siete, qual è la vostra storia e qual è il vostro amore.
Mi entusiasma sempre l’idea di far nascere nuovi progetti che vi facciano sentire “a casa”, è una cosa che non mi annoierà mai.
Ma l’empatia non sempre vuol dire feeling, di conseguenza non è detto che io vi piaccia. Lo so, è strano che lo dica. Ma, quel che si dice è vero, non possiamo piacere a tutti, per fortuna, e nell’organizzazione del matrimonio la vostra wedding planner vi deve piacere, professionalmente, e anche personalmente. Sì, perché, se mi sceglierete come compagna di viaggio, percorreremo insieme un periodo breve o lungo, sicuramente intenso e se non scatta il giusto feeling il “viaggio” potrebbe essere più “scomodo”.
Facendo un discorso più ampio, dovete considerare (e alcuni fornitori sottovalutano purtroppo questo aspetto), che quando organizzate il matrimonio entra in gioco una componente importante, più forte rispetto ad altri settori: “la sensazione positiva”. Questa è la variabile che vi farà scegliere un fornitore piuttosto che un altro (ponendo di essere di fronte a pari professionalità, si intende). Bene, questa variabile è ancora più rilevante durante la scelta della wedding planner.
Fidatevi del vostro intuito e di quella sensazione positiva!
Laura Amanda
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